Ipocondria e paura di malattia

  • L’ipocondria è  un disturbo psichico caratterizzato da una preoccupazione eccessiva e infondata di una persona riguardo alla propria salute, e si associa alla convinzione che qualsiasi presunto sintomo avvertito dalla persona o una qualsiasi visita medica di routine possa essere segno o rivelare una qualche patologia. Chi soffre di ipocondria viene detto ipocondriaco o, nel linguaggio comune, malato immaginario, anche se in senso psicopatologico si tratta a tutti gli effetti di un disturbo rilevante.. Possono essere ipocondriache persone di ogni età, senza distinzione di sesso. Lo stato mentale ipocondriaco presenta gradazioni: dal più lieve timore di ammalarsi fino al terrore che i sintomi percepiti siano segni certi di malattie gravi. L’ipocondria può assumere gravità delirante:  in questa evenienza il pensiero di malattia occupa le fantasie in modo continuo, dominante e ossessivo: l’ipocondriaco allora si sottopone a continue visite ed indagini diagnostiche, i cui esiti negativi tranquillizzano solo per poco tempo il sofferente del disturbo. L’ipocondriaco reagisce con rabbia, invece che con sollievo, alla comunicazione che i sintomi lamentati non sono  riconducibili ad una malattia organica.

    Caratteristiche cliniche

    Le manifestazioni ipocondriache sono più o meno gravi e possono svariare da un lieve disturbo transitorio fino essere espressione di una severa patologia psichiatrica delirante, che rende difficile la vita lavorativa, relazionale e sociale del soggetto. L’ipocondria può essere considerata una forma di somatizzazione:  a sintomi fisici riscontrabili, che non hanno base in una patologia organica, ne viene attribuita una. I sintomi somatici degli ipocondriaci spesso sono solo l’esagerazione di normali sensazioni fisiologiche; una comune algia (es: cefalea) viene ingigantita fino a destare ansia parossistica. Il soggetto ipocondriaco generalmente rifiuta di considerare l’origine del sintomo nella conflittualità psichica e richiede l’esecuzione di accurati accertamenti diagnostici, per il solito inutili. Di conseguenza la sintomatologia fisica lamentata è praticamente refrattaria a qualunque terapia medica organica si sia deciso di intraprendere.

    La statistica psichiatrica evidenzia che due terzi dei pazienti ipocondriaci sono affetti da un disordine psichiatrico coesistente: spesso è presente un disturbo depressivo, più o meno accentuato (40% dei casi), la cui presenza si sospetta per concomitante anoressia, dimagrimento, perdita della libido e una particolare indifferenza per il miglioramento dei sintomi dolorosi. Frequentemente associata all’ipocondria è l’attacco di panico (15% dei casi), la cui presenza viene suggerita dalla denuncia di attacchi acuti e ricorrenti di sintomi cardiorespiratori. Nel 10% dei casi è associato un disturbo ossessivo-compulsivo o altre forme di ansia nevrotica.

    La cronicità del disturbo causa un progressivo logoramento della relazione con i sanitari curanti. Il complesso iter diagnostico, volto a escludere la patologia organica, espone a rischi iatrogeni da prescrizioni di farmaci inutili o complicanze di indagini strumentali e interventi chirurgici.

    Cause psicodinamiche

    L’ipocondria è espressione di un conflitto psicodinamico inconscio, che, a differenza dei disturbi di conversione o di somatizzazione, non blocca la comunicazione del disagio, ma si svolge nel mondo interno del soggetto. Viene ipotizzato che, a livello psicodinamico, impulsi rabbiosi diretti verso persone e fanno parte del proprio universo identitario vengano ritorti contro il soggetto stesso per via di sensi di colpa e angosce persecutorie. Il lavoro psicoanalitico, se si instaura una fertile alleanza di lavoro, può creare imago interne bonificate e favorire l’eliminazione delle imago cattive introiettate. Tecniche ansiolitiche di tipo meditativo o ipnotico, attraverso il perseguimento di stati di trance che possano lenire stati di ansia, depressione o ideazione persecutoria, possono contribuire a mentalizzare (a de-somatizzare) il disturbo.

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