I corpi al centro

Nella storia del Novecento troviamo un progressivo ampliamento delle libertà e delle determinazioni del corpo. La storia delle Rivoluzioni Liberali aveva ampliato i diritti degli uomini di determinare il proprio corso della vita, nel senso che il proprio destino non era determinato dall’appartenenza all’ordine sociale di appartenenza (Nobiltà, Popolo, Clero). Dal Secondo Dopoguerra i corpi vengono considerati elementi di costruzione individuale in molte legislazioni occidentali. Si possono annoverare tra questi ampliamenti la sessualità (accettazione di sempre maggiori gradi di espressione del desiderio, eterosessuale, omosessuale e nelle nuove e più ampie forme in cui le persone scelgono di definire la propria identità sessuale). Viene liberato il corpo tenuto segregato nei manicomi. Viene liberata la possibilità della procreazione consapevole, e anche certi limiti biologici vengono ampliati dalla procreazione assistita. Le discipline psicologiche hanno accompagnato, a cominciare dalle psicologie psicodinamiche, i processi di liberazione delle possibilità della autodeterminazione della sessualità, del desiderio, dell’espressione dell’identità. Di questa tradizione resta alle generazioni l’eredità di un umanesimo del desiderio.

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