Una breve psicodinamica dell’abuso di sostanze

La dipendenza da sostanze è considerata una “malattia” a decorso cronico e recidivante, derivante dall’assunzione prolungata di sostanze psicoattive, caratterizzata da un impulso difficilmente controllabile a ripetere tale assunzione, sostenuto da un desiderio irresistibile (craving), da cui derivano comportamenti, che possono anche mettere a rischio la salute o la sicurezza del soggetto, miranti a soddisfare l’impulso (drug-seeking behaviour). Le sostanze (droghe) che possono generare dipendenza e/o occasioni di abuso, anche letale possono essere raggruppate in tre categorie: allucinogene, deprimenti e stimolanti. Ci sono soggetti che ricercano “viaggi” fuori della realtà e esperienze di alterazione sensoriale e della coscienza di sé e ricorrono alle sostanze allucinogene (TH-cannabinolo, LSD, DMT, mescalina, psicolobicina). In alcuni casi, un bad trip può evidenziare o causare uno scompenso psicotico. Altri soggetti ricercano nella sostanza soprattutto l’alleviamento dell’ansia e si rivolgono a oppio e derivati (morfina, eroina), ma anche a sostanze legali di cui abusano al di fuori della prescrizione medica (benzodiazepine). Altri ancora ricorrono alle sostanze iperstimolanti (soprattutto cocaina e amfetamine tipo ecstasy): costoro sono quei soggetti sostanzialmente depressi che “autocurano” la depressione emergente con l’uso e l’abuso della sostanza stimolante. L’uso di stimolanti sembra sia da mettersi in relazione al bisogno del soggetto di far fronte inconsciamente a sentimenti di inadeguatezza, di ansia, circa le proprie capacità di essere all’altezza nelle diverse situazioni (sociali, professionali, di coppia). Un tratto caratteristico dei consumatori e abusanti di stimolanti è l’incapacità di percepire le reali motivazioni dell’assunzione il cui peso viene misconosciuto o comunque minimizzato. Alla radice ultima della dipendenza da cocaina et similia vi è sempre la depressione negata. Assurdamente certi abusanti addirittura possono concepire l’uso di certe droghe come appartenenti allo stile di vita normali delle classi “alte” e “vincenti” della società contemporanea. Oltre agli ansiolitici sostanze legali passibili di abuso e dipendenza e con un radicamento nella psicopatologia del soggetto, vi sono l’alcool e il tabacco.
La disintossicazione spesso richiede un supporto medico e farmacologico. A livello psicologico, l’unica via di emancipazione dalla dipendenza dalle sostanze è il trattamento delle dinamiche inconsce che hanno causato il tropismo verso la sostanza (stati dissociati per gli allucinogeni, ansia più o meno intensa per i deprimenti e la depressione negata per gli stimolanti). Attraverso un buon rapporto di lavoro con l’analista e l’elaborazione delle dinamiche di transfert (proiezione di emozioni e pensieri dal mondo infantile sullo schermo neutro rappresentato dall’analista), si può arrivare a quella maturazione personologica che emancipa dal legame con la sostanza tossica. L’ipnosi può essere utilizzata per creare stati di trance tramite i quali è possibile ridurre l’impulsività di certi stili di assunzione e ricerca della droga.

Fabio Gallazzi  | GLLFBA66H17G999S |  Prato - Via F. Baldanzi, 9      2024  ©Tutti i diritti riservati                                                          webdesign